
Trasqua è un luogo sacro e mistico
Alla cui sommità venne edificata la Chiesa dedicata a San Michele di Rencine, arcangelo il cui culto millenario si connette all’antichissima devozione pastorale per le sorgenti acquifere, che dalle colline di Trasqua danno origine al torrente Gena, ritenute taumaturgiche e rigeneranti.
Trasqua è un’area di eccezionale biodiversità
In cui boschi incontaminati, uliveti, coltivi e strade bianche hanno convissuto con la vite fin dai tempi degli Etruschi, disegnando una coreografia territoriale che possiede una speciale tessitura di terreni e condizioni pedoclimatiche uniche al mondo.
GENIUS VINI
Gli oltre 120 ettari di Villa Trasqua, di cui 54 coltivati a vigneto, costituiscono un’oasi prescelta nel cuore del Chianti Classico
Un unicum pedoclimatico sul quale ere geologiche, millenni di storia e generazioni di uomini hanno agito per esaltarne il genius vini, sintesi delle migliori espressioni del vitigno Sangiovese, che qui trova la sua terra d’elezione.
TERRENI POVERI,
ERGO RICCHISSIMI
I 54 ettari di vigneti, a corpo unico, poggiano su colli di origine pliocenica, emersi tra i 6 e i 2 milioni di anni fa. Suoli formatisi in seguito al passaggio da un ambiente marino a uno di tipo continentale, caratterizzati da ofioliti di colore verde-bluastro, sollevatesi dal mantello oceanico, a cui si mescolano sedimenti di gabbri, basalti e arenarie fini.
Terreni sassosi, duri, galestrosi e croccanti, che millenni di dilavamento hanno reso ancora più poveri, portando limo e argille verso valle. Terreni perfetti per la vite, che lotta strenuamente per la sopravvivenza cercando in profondità acqua e microelementi, il cui assorbimento lento e dosato regala frutti di perfetto equilibrio e atemporale eleganza.
MICROCLIMA, MICROAMBIENTE
MICROCOSMO
L’unicità di Villa Trasqua risiede anche nel microclima, influenzato dalla particolare conformazione geofisica dell’area. Un corridoio collinare compreso tra il massiccio del Monte Ala, a meridione, e la piana del torrente Staggia, a settentrione. Un microambiente protetto, eppure costantemente ventilato, che mitiga le temperature estive e genera un’importante escursione termica giorno-notte, aiutando la fissazione dei profumi e la perfetta maturazione delle uve.
Non è un caso che le antiche carte catastali si riferiscano ai terreni di Villa Trasqua con il toponimo di Spazzavento, nome oggi utilizzato per distinguere una parcella dei vigneti di proprietà situata a nord-est rispetto alla cantina.
